Paola Mengoli partecipa come keynote speaker con una relazione sulle pratiche di innovazione didattica nell'educazione tecnologica, Margherita Russo interviene nella sessione panel sulla robotica e con una relazione sulla narrazione digitale non lineare. > EMEM Italia [e-learning, media, education & moodlemot] organizza il convegno "Design the Future!", Promosso da UniMORE > Programma
Margherita Russo, Ruchira Ghose, Mauro Mattioli, Paola Mengoli HOMM-SW: Networks of stories for digital storytelling
07/09/2016 ore 11.10-13.00 | Sessione A3 Presidente: Salvatore COLAZZO, Università del Salento Abstract | video
Narratives enable the formation of personal and community identities, and the construction of meanings. Digital storytelling still faces some critical challenges: creation of content on tangible and intangible heritage, classification and re-use of existing documents and clips, cooperative and coordinated production of new content. Moreover, for effective exploratory paths and a more analytical approach to browsing material, contents must be set in the overall perspective of the narrations, to ensure narration is coherent. Finally, validation and dissemination of related outcomes must respect scientific standards. We present a webapplication supporting multimedia narratives. So far, it implements the engine for creating and managing the activity networks-of-stories, to create a nonlinear and open multimedia narration. It has tools that: support educators, also in contrasting learning difficulties, in developing inclusive and collaborative educational practices; support curators; facilitate crowd sourcing; create a personal web repository of contents and connections; share contents to be published, if approved by the administrator; create a network of contents and applications, at different levels for different users and specific needs. Our webapplication has two key innovative functions: recording and retrieval of users' activities; narratives presented through a set of related clips (videos, albums, texts) are seen in a conceptual map. Argomenti: La scuola digitale, Tecnologie e didattica, Apprendimento formale e informale, Formazione permanente, professionale e continua, Uso e sviluppo di plug-in e tool Parole chiave: personalized workspace; storytelling; lifelong learning; crowdsourcing, social innovation
Panel: "Dalla robotica educativa alla robotica sociale" | video
08/09/2016 ore 16.10-18.00 Presidente: Andrea Garavaglia, Università degli Studi di Milano-Bicocca Introducono: Leopoldina Fortunati (Università degli studi di Udine) Pier Giuseppe Rossi (Università degli studi di Macerata). Intervengono: Luisa Zecca, Edoardo Datteri (Università degli studi di Milano Bicocca) Margherita Russo (Università degli studi di Modena e Reggio Emilia-Progetto Officina Emilia) Mauro Sarrica (Università degli studi di Roma Sapienza) Leopoldina Fortunati, Giovanni Ferrin (Università degli studi di Udine) Catia Giaconi (Università degli studi di Macerata) Valentina Pennazio. Robot e special education.
Paola Mengoli (keynote speaker) e Margherita Russo Pratiche di innovazione didattica ed educazione tecnologica: in quale contesto?
09/09/2016 ore 11-13 | Sessione E3 Presidente: Marina Ribaudo, Università di Genova Abstract | video
La capacità di trasferire le conoscenze tra ambienti e contesti diversi diventa indispensabile quando i cambiamenti sono rapidi e le relazioni sono amplificate dalla globalizzazione. Una tale capacità si sviluppa soprattutto se chi apprende è messo in condizione di fare molteplici esperienze simili, ma non uguali. In questo modo, chi apprende è facilitato nel fare emergere modelli mentali astratti e capaci di sostenere processi di trasferimento di conoscenze e capacità. Anche la costruzione di un pensiero sistemico può facilitare l'utilizzo della conoscenza acquisita in altri contesti, ma non si può lasciare al caso, o alle capacità di intuizione degli individui, la costruzione di tali analisi complesse. Esse si possono sperimentare, in situazioni di apprendimento, attraverso attività di insegnamento consapevolmente progettate per questo scopo e, possibilmente, realizzate non solo nelle aule, ma con un intreccio di attività in concreti ambienti di vita e di lavoro nel territorio. Per costruire ambienti di apprendimento ricchi e stimolanti servono relazioni significative tra la scuola, come comunità, e l'ambiente esterno: le imprese, le organizzazioni sociali, le istituzioni attive nel territorio in cui opera la scuola. In questa direzione si colloca l'esperienza di ricerca-azione Officina Emilia i cui risultati sono presentati in questo contributo. Argomenti: Tra virtuale e reale: robotica e stampanti 3D nella formazione, Apprendimento formale e informale, Università, Formazione permanente, professionale e continua Parole chiave: Spazi ibridi per l'apprendimento, Apprendimenti formali e non formali, Educazione tecnologica |