Ti trovi qui: HOME » eventi » Archivio news

un museo degli sprechi? discutiamone!

A firma di Carlo Gregori, la Gazzetta di Modena del 9 ottobre pubblica un articolo in cui si interroga se sia valsa la pena usare risorse pubbliche per finanziare Officina Emilia. Una domanda a cui l'autore cerca di rispondere attingendo alla documentazione che abbiamo prodotto e pubblicato on line. Dati che tutti possono leggere, interpretare e commentare. Il nostro sito web serve proprio a questo: condividere una base informativa.

Partiamo dai dati, ma da tutti i dati, non solo qulli che in modo assai dettagliato sono consultabili nelle varie sezioni del sito di Officina Emilia www.officinaemilia.unimore.it, ma proprio dai dati del documento di bilancio 2009-2014, da cui sono tratte alcune delle informazioni pubblicate dalla Gazzetta di Modena.

I dati su cui dobbiamo fare una valutazione sono i costi effettivamente sostenuti per OE: i costi riportati da Gregori riguardano infatti anche altre attività dell'ateneo nella sede di via Tito Livio. E occorre considerare anche i risultati, su tutta la produzione e le attività realizzate dal 2009, quando il museolaboratorio è stato inaugurato. L'analisi che ne scaturisce è ben diversa da quella che Gregori propone nel suo articolo. Le attività infatti spaziano da quelle con le scuole e le imprese, alla produzione di documentazione multimediale sull'industria meccanica e dei video sul lavoro e i laboratori didattici, del software Homm-sw per la narrazione digitale multimediale. Ci sono poi le relazioni attivate per sostenere la progettazione e realizzazione delle attività: dalla partnership con le scuole e le imprese, a quella con il Ministero dei Beni culturali e con centri di ricerca internazionali.

C'è poi un altro aspetto di cui tener conto. Grazie al lavoro di questi anni, Officina Emilia è riuscita a far penetrare nelle scuole modenesi pratiche dapprima sconosciute: se, quindi, una parte del patrimonio viene stivato, una grande parte rimane comunque nelle scuole. Ne sono testimonianza l'inserimento dei laboratori di OE nel Piano dell'Offerta Formativa di alcune scuole, le richieste di molti insegnanti di continuare a portare avanti questo tipo di attività nonostante le crescenti difficoltà a finanziare i tutor per condurre le attività con gli studenti. E anche questi risultati ci fanno valuare positivamente il lavoro svolto.

Purtroppo di tutto questo Gregori non parla nel suo articolo, eppure bastava aver consultato il sito web di Officina Emilia per rendersene conto, o aver partecipato ad una delle 26 aperture al pubblico realizzate tra il 2009 e il maggio 2014, che spaziavano da 'Musei da Gustare' alla 'Notte del lavoro narrato', a cui forse la Gazzetta avrebbe potuto prestare attenzione.

Ma resta un punto su cui concordiamo. Le risorse finanziarie e progettuali e i risultati raggiunti avrebbero potuto essere valorizzati di più. Noi ci proviamo, da quando il progetto ha preso avvio nel 2000, e anche recentemente abbiamo scelto di discuterne pubblicamente, con la serie di "Pit Stop per rigenerare il progetto".

Sappiamo che non è facile discutere, soprattutto quando la chiusura verso le innovazioni costituisce un blocco alla discussione. E certamente, se anche la Gazzetta di Modena vorrà rompere questo blocco, ne saremo lieti!

 

[inviata alla Gazzetta di Modena il 9 ottobre, questa risposta all'articolo di Gregori non è stata pubblicata: hanno perso un'altra occasione per informare i loro lettori]

 

 

 

 

[Ultimo aggiornamento: 12/10/2014 10:08:58]

 

| e-mail info.oe@Unimore.it | © 2024 Unimore - Servizi Web - Privacy
mappa del sito