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Scuola Media "G. Ferraris"

Le macchine e il lavoro: storia del quartiere industriale di Modena
L’unità didattica è prodotta per alunni di classe terza. L’obiettivo del lavoro è quello di attivare un percorso di ricerca storica, attraverso l’uso e la valutazione di fonti orali, scritte e materiali per riflettere sui mutamenti del passato più recente.
La ricostruzione dei modelli di vita operaia del recente passato consente anche di sostenere e diffondere una memoria collettiva, comune alle diverse generazioni di cui le famiglie allargate sono costituite. Questi processi attivano in numerosi alunni una più forte motivazione all’apprendimento e all’impegno scolastico.
Dal punto di vista metodologico il lavoro valorizza le preconoscenze per rivalutarle al termine del percorso. Vengono costruite mappe concettuali e diagrammi di flusso degli avvenimenti e dei concetti appresi.

In dettaglio si succedono le seguenti fasi:
• costruzione di una griglia per l’intervista ad ex operai per ottenere informazioni sulle macchine adoperate, sui materiali lavorati, sulle condizioni di lavoro e sulle relazioni personali all’interno di una officina meccanica;
• gli studenti incontrano i testimoni privilegiati, conducono l’intervista e producono un testo sulla base delle risposte;
• la ricostruzione del contesto degli eventi narrati dall’intervistato avviene in seguito attraverso la consultazione di giornali, fotografie, filmati e attraverso sopralluoghi nelle aree dismesse del quartiere industriale della città.

Due caratteri distinguono e fanno apprezzare questa unità. Il primo riguarda l’attivazione di un percorso che, simulando molto da vicino il lavoro dello storico può consentire di fare apprezzare i testi storici. Il secondo carattere distintivo riguarda l’esplicito riferimento al territorio come luogo di formazione di individualità e di storie di vita, comprensibili e avvicinabili anche da chi, come i ragazzi, non ne condividono più le condizioni materiali.
Anche in questo caso i risultati ottenuti sono stati molto positivi e le stesse insegnanti hanno valutato importante il lavoro di approfondimento, soprattutto per gli stimoli ricevuti in merito alla ricostruzione del contesto economico e sociale, entro cui si sono svolte le storie di vita.

Macchine: moto, lavoro, energia
Questa unità di lavoro è stata prodotta dai docenti di scienze e si rivolge a studenti di terza media.
L’obiettivo principale consiste nel far conoscere alcune leggi della fisica, attraverso esperienze tradizionali di laboratorio scientifico. In particolare si lavora su: la legge dell’invarianza del prodotto forza per spostamento, la legge oraria del moto nella caduta di un corpo naturalmente accelerato e la legge della conservazione dell’energia meccanica.
La conoscenza di tali leggi è considerata pre-requisito per la comprensione del funzionamento dei meccanismi delle macchine semplici, che possono essere osservati e costruiti nel laboratorio di educazione tecnica.

L’intero percorso si svolge dal punto di vista metodologico attraverso la ripetizione, su campi esperienziali differenti, di una successione delle seguenti fasi:
• enunciazione da parte del docente della legge della fisica, sua illustrazione delle procedure che gli alunni dovranno attivare per condurre l’esperienza nel laboratorio;
• esecuzione di tali operazioni in laboratorio per gruppi di alunni;
• presentazione dei risultati ottenuti da parte di uno o più alunni e ridefinizione, da parte del docente, del concetto o della legge esplorata.

Il lavoro dei gruppi nel laboratorio è diretto dal docente che, oltre a predisporre il materiale necessario, fornisce a ciascun gruppo una scheda con le istruzioni per montare l’apparecchiatura, svolgere l’esperienza, registrare ed elaborare i dati. Al termine dell’attività ciascuno studente ha il compito di ricopiare il contenuto delle schede, redatte all’interno del gruppo, sul proprio quaderno personale: tale compito è assegnato come lavoro domestico.
La valutazione collettiva dei risultati e la definizione della loro sistemazione finale, oltre al rafforzamento del contenuto disciplinare, oggetto del segmento di istruzione, avviene attraverso una attività di discussione, guidata dal docente, nella classe intera.
Il carattere distintivo di questa unità è rappresentata dall’utilizzo del laboratorio scientifico come strumento di rafforzamento delle conoscenze, enunciate in maniera teorica verbale. Non sempre nelle scuole medie si utilizzano i laboratori di fisica, di chimica o di biologia e lo studio delle scienze resta legato ai libri di testo, alle figure o alle fotografie che in esso sono riprodotte.

Macchine: trasformazione e trasmissione del moto
Questa unità didattica è stata elaborata dai docenti di educazione tecnica nella scuola media e si rivolge agli studenti di terza.
Il lavoro svolto è stato reso possibile dalla presenza nella scuola di un particolarissimo laboratorio di educazione tecnica. Al suo interno si trovano numerosi modelli di legno di macchine semplici e complesse. Tali modelli appartenevano alla dotazione della scuola di avviamento, di cui l’attuale scuola media ha ereditato gli arredi. I modelli servivano per spiegare il funzionamento delle macchine in una simulazione che precedeva il loro utilizzo concreto. Una parte delle attuali dotazioni sono frutto del lavoro paziente ed esperto di un docente, già in pensione, che dall’esperienza della scuola di avviamento era transitato alla scuola media, portando con sé la preziosa abitudine di insegnare agli alunni ad osservare, progettare e costruire oggetti semplici.
Le insegnanti che hanno progettato l’attività, hanno sottolineato con forza la loro convinzione che, nonostante l’avvento di nuove tecnologie informatica, un tale laboratorio debba esser valorizzato per sviluppare le capacità operative e pratiche degli alunni, soprattutto durante gli anni della scuola media. Esse hanno poi rilevato che, nello svolgimento del percorso ideato all’interno del progetto MEMO, non hanno incontrato alcuna difficoltà e gli alunni hanno partecipato attivamente, anche quelli che sovente mostrano atteggiamenti di rifiuto verso le proposte della scuola.

Le fasi che si sono succedute sono state:
• osservazione di una macchina a pestelli e di altri modellini per l’acquisizione del concetto di movimento circolare e rettilineo e l’individuazione dei principali meccanismi per la trasformazione e la trasmissione del moto;
• osservazione del rapporto di trasmissione nella bicicletta per comprendere il concetto di rapporto di trasmissione, la rotazione di coppie di ruote dentate e di frizione;
• progettazione e realizzazione con materiali poveri di meccanismi come quelli osservati in precedenza;
• osservazione di fotografie di macchine utensili per imparare a riconoscere i meccanismi di trasmissione e trasformazione del moto: biella, manovella, ruote dentate, cremagliera, eccentrici, camme e viti senza fine;
• classificazione e funzionamento delle macchine complesse osservate entro una griglia fornita e illustrata dal docente.

Il materiale preparato dalle docenti è tanto articolato da richiedere una metodologia attiva, guidata da numerose schede individuali consegnate ai singoli alunni, per l’osservazione guidata e per la sistemazione delle osservazioni all’interno di ordinati schemi di sintesi. Il funzionamento dei gruppi è di tipo tradizionale, con compiti assegnati ai singoli, sollecitazione alla cooperazione e verifica sostanzialmente solo individuale.

[Ultimo aggiornamento: 10/09/2008 09:15:59]

 
 

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